Parametri per valutare l’efficienza riproduttiva

FERTILITÀ: è il rapporto tra il numero di capre gravide e il numero di capre inseminate o destinate alla monta, espresso in percentuale; è il parametro più usato per calcolare l’efficienza riproduttiva.

PROLIFICITÀ: è la capacità di partorire più figli per gravidanza e si calcola come rapporto tra numero di capretti nati rispetto al numero di capre gravide; l’incremento della prolificità permette un aumento di reddito, anche se questo carattere ha dei limiti genetici e fisiologici.

FECONDITÀ: è il rapporto tra il numero di capretti nati e il numero di capre destinate alla monta, espresso in percentuale; si può calcolare anche come prodotto tra fertilità e prolificità.

VIVINATALITÀ: è il rapporto tra il numero di capretti nati vitali e il numero totale di nati, espresso in percentuale; è condizionata quindi da fattori di varia natura che causano mortalità neonatale e perinatale.

PRODUTTIVITÀ: è dato dal prodotto tra fecondità e vivinatalità e rappresenta il parametro economico reale, essendo la sintesi dei 4 precedenti.

INTERVALLO INTERPARTO: è il periodo di tempo che intercorre tra un parto e il successivo; nelle capre dovrebbe essere di 1 anno, se è superiore è necessario capire quali sono le cause della mancata fecondazione ed eventualmente scartare le capre sterili o con scarsa fertilità.

CICLICITÀ: è la misura dell’efficienza riproduttiva della femmina e si calcola come rapporto tra il numero di giorni ciclici e il numero di giorni dell’anno in cui la fattrice non è gravida.

foto Renzo Vicquéry