Clostriosi: un gruppo di malattie insidiose ma prevenibili
Capita abbastanza spesso di trovare animali con gravi sintomi che vengono a morte talmente rapidamente, nonostante le pronte cure, senza far in tempo a stabilire un diagnosi sicura, cioè senza capire con certezza cosa ha causato tale malattia.
Spesso queste situazioni sono causate da un gruppo di malattie sostenute da una grande e varia famiglia di batteri: i Clostridi. Avrete sentito parlare di loro con i nomi delle patologie che più frequentemente causano, ovvero tetano, botulismo, carbonchio ematico, edema maligno e gastroenteriti.
La caratteristica comune di questa famiglia di batteri è di essere in grado di produrre delle tossine, cioè particolari sostanze in grado di “avvelenare” l’animale. L’habitat naturale di questi microrganismi è il terreno e l’intestino di uomo e animali; possono essere presenti su qualsiasi materiale venuto a contatto con il terreno ma sono più comunemente presenti nel suolo ricco di humus (ad esempio i boschi tanto amati dalle capre), dove possono moltiplicarsi durante le stagioni temperate, di solito dopo piogge abbondanti. I ceppi patogeni, cioè i tipi che causano malattia, possono infettare gli animali sia tramite l’ingestione (ad esempio brucando al pascolo), sia attraverso ferite. I batteri sono presenti nel contenuto intestinale di animali sani e possono causare malattia solo in particolari circostanze. Le tossine delle diverse specie di clostridi esercitano effetti variabili a seconda del tipo e del modo con cui vengono a contatto con l’organismo.
A grandi linee, il tetano causa, nelle capre, una rigidità dei muscoli del collo e degli arti (“gambe di legno”), difficoltà a deglutire, occhi infossati e meteorismo intestinale (accumulo di gas). Il botulismo causa paralisi muscolare (ma non rigida come nel tetano), difficoltà di masticazione e deglutizione con debolezza generalizzata.
In entrambi i casi, gli animali giungono a morte nell’80% delle volte e se sopravvivono hanno una lenta ripresa.
Gli altri tipi di clostridi causano enteriti gravi, gonfiori a livello di muscoli ed edemi.
Quello che interessa maggiormente l’allevatore consiste nel fatto che la terapia di queste malattie spesso non è possibile o da scarsi risultati. Quindi l’unica strada rimane quella della PREVENZIONE.
Esistono vaccini che coprono le varie specie di Clostridi e assicurano l’immunità delle capre e degli altri animali da queste insidiose malattie. Non è sufficiente una iniezione ma esistono degli schemi vaccinali, cioè dei calendari di intervento per creare nei nostri animali un livello di protezione sufficiente. Un esempio classico è di effettuare una vaccinazione di base, con un richiamo a circa un mese di distanza, ripetendo la vaccinazione ogni 6 mesi. Generalmente gli animali sono protetti 3 settimane dopo la seconda vaccinazione, quindi il vaccino non ha effetto immediato o curativo.
Ricordate di rivolgervi al vostro veterinario per le vaccinazioni o per la ricetta. Il flacone di vaccino va mantenuto in frigorifero e non può essere conservato dopo l’apertura, quindi valutate bene se avete un numero sufficiente di capi per utilizzare la maggior parte del flacone (oppure potete accordarvi con un amico che ha anch’esso delle capre e dividere la spesa). Oppure fate eseguire il vaccino dal veterinario. In media un flacone da 50 dosi costa 35 €; se impiegato per intero, il costo a capra è minimo, ma se sono solo pochi capi la spesa non è indifferente.
In definitiva, per evitare brutte sofferenze alle vostre capre, doversi trovare nella situazione di non poter curare il soggetto ed essere costretti a sopprimerlo, vedendo i vostri sforzi da allevatore vanificarsi, vi consiglio di “investire” in questa prevenzione. Consultatevi con il vostro veterinario di zona che meglio conosce il territorio in cui vivete e quanto queste malattie sono presenti.
Buon lavoro a tutti
Dr. Gusmini Stefano
Medico Veterinario