Pareggio funzionale: no foot, no milk

“No foot, no horse” recita un famoso detto del mondo equestre; “no foot, no milk” può essere il titolo di questo articolo. Sì, perché, come dicono tanti allevatori, il latte si fa con i piedi!

L’apparato locomotore infatti è essenziale alla capra per spostarsi, in stalla o al pascolo, tendenzialmente alla ricerca di cibo da convertire in latte: dunque un animale con problemi di locomozione farà più fatica a raggiungere la mangiatoia, la sala di mungitura… con inevitabili conseguenze anche sul proprio benessere. Per ovviare a questo problema possiamo intervenire su due aspetti: management aziendale (controllo strutture e pavimenti, sovrannumero animali, alimentazione…) e routine di pareggio funzionale degli unghioni. In questo articolo ci soffermeremo principalmente su questo aspetto.

L’anatomia della capra prevede quattro arti che terminano con otto unghioni sui quali l’animale scarica in modo proporzionale il suo peso e che ne devono permettere la corretta distribuzione sia da fermo che in movimento. Ma perché bisogna tagliare le unghie alle capre? Mi soffermo subito sul nome dell’operazione: il “tagliare le unghie” si dice PAREGGIO FUNZIONALE. Queste due parole indicano subito che c’è qualcosa che bisogna portare in parità non tanto per un gusto estetico (anche..!) ma per qualcosa di utile, di funzionale.

La capra, come gli altri ruminanti d’allevamento, in natura vivrebbe in un ambiente a lei congeniale fatto di pascoli e rocce e si può dire che troverebbe un suo equilibrio tra crescita e consumo dell’unghia; per esigenze d’allevamento siamo però costretti a tenerla anche in stalla dove trova sì spazi di lettiera morbida, ma anche pavimenti in cemento anziché di terra. Questo aspetto potrebbe far pensare ad una maggiore azione abrasiva sull’unghia che invece, all’opposto, cresce in modo irregolare: il cheratogeno (tessuto interno del piede che produce l’unghia) infatti viene maggiormente stressato ed essendo molto vascolarizzato “lavora” di più producendo grandi quantità di unghia. Questa unghia in eccesso va a depositarsi in strati sovrapposti che a lungo andare modificano l’appiombo dell’animale, alterano la distribuzione del peso e creano aree del piede più sollecitate di altre, su cui la capra poggia ripetutamente con il rischio di ulcerare l’unghione e creare zoppia. Pareggiare vuol dire quindi togliere l’unghia in eccesso e riportare i due unghioni alla stessa altezza per garantire il giusto equilibrio e libertà di movimento (funzionale).

Il pareggio dovrebbe quindi rientrare nella routine annuale di ogni allevamento, la cadenza semestrale è l’ideale. Con questo piano di manutenzione dei piedi della capra si limitano i casi di zoppia di tipo “meccanico” ossia di quelle patologie generate da eccesso di unghia e quindi malattia della linea bianca, ulcere della suola e compressioni varie della suola; inoltre si creano le condizioni migliori per una corretta azione dei bagni podali, i cui principi attivi troveranno maggiore accesso allo spazio interdigitale.

L’attrezzatura di base per questa attività è molto semplice:
– cesoia (o piccola tenaglia da mascalcia) a lama dritta e sottile per poter infilarsi tra gli strati di unghia e tagliarli
– coltelli da mascalcia per lavorare sulle lesioni o per livellare il piano d’appoggio.  

Per poter operare al meglio, la capra va immobilizzata: per questo ci si può avvalere dell’aiuto di uno o due collaboratori che si occupano di bloccare l’animale oppure esistono in commercio vari tipi di travagli appositamente studiati per caprini ed ovini, che vanno dai semplici tavoli con sistema di bloccaggio della testa a travagli rotativi più o meno automatizzati.
A tutto questo va poi aggiunta la manualità e le conoscenze dell’operatore, sempre nel rispetto della salute della nostra capra! Una volta bloccata la capra si afferra e si solleva un arto alla volta in modo da avere visibile la suola del piede; a questo punto ci si accorgerà che l’unghia è disposta a strati su tutta la suola. Con le cesoie si accorciano le punte del piede fino alla giusta lunghezza per poi passare a tagliare tutti gli strati staccati lasciando solamente l’ultimo.
Se il piede ha già una buona conformazione o non presenta particolari zone dubbie si può passare al piede successivo altrimenti si apportano gli ultimi accorgimenti utilizzando i coltelli da mascalcia ideali per i lavori più fini o per rifilare eventuali lesioni.

dott. Daniel Tosato
maniscalco
mascalciadalatte@gmail.com