700 Nubiane in Basilicata: la storia dell’Azienda agricola e zootecnica Curto Rocco
A volte non serve vedersi di persona, basta una telefonata per capire che dietro ad un allevatore si nasconde una bellissima storia da raccontare!
È stato proprio quello che è successo con Giuseppe Curto, allevatore, insieme al fratello Mauro, di capre Nubiane e incroci di Nubiana in Basilicata, più precisamente a Barile (PZ).
Quella che vi raccontiamo oggi è la storia di una famiglia che da generazioni si dedica all’allevamento di capre, pecore e vacche, ma che solo con la nuova generazione ha deciso di specializzarsi nell’allevamento della capra da latte.
La prima domanda che ci sorge spontanea è: “Perché allevare capre Nubiane?”
Giuseppe “La storia parte da molto lontano… inizialmente eravamo allevatori di capre Napoletane, razza allevata in questa zona originatasi dall’incrocio di una antica razza autoctona con la Nubiana, portata qui nel 1600 dalle navi inglesi che arrivavano al porto di Napoli. Col passare del tempo e con il desiderio di specializzarci nell’allevamento caprino, abbiamo capito che puntare sulla Napoletana non era la strada giusta, così abbiamo iniziato a lavorare sugli incroci Napoletana x Nubiana, per arrivare nel futuro prossimo ad avere un allevamento con 100% di sangue Nubiano. Il lavoro che sta dietro è molto lungo e complesso: siamo partiti nel 2017 con 8 capre Nubiane (4 femmine e 4 maschi) provenienti da un allevamento della Repubblica Ceca, per poi acquistare successivamente becchi Nubiani provenienti da allevamenti di tutta Europa (Olanda, Germania, Italia) per cercare di avere sempre linee di sangue differenti.
Il nostro obiettivo è quello, oltre di allevare la capra in purezza, di migliorare il nostro allevamento dal punto di vista sanitario, cosa che sarebbe stata quasi impossibile se avessimo continuato ad allevare la capra Napoletana”.
I fratelli Curto oggi allevano 700 Nubiane di cui 500 in lattazione e 22 becchi, stabulati in una struttura distante circa 150m dalla stalla principale e con paddock esterno.
Le capre in lattazione e le rimonte sono invece allevate nelle strutture che una volta ospitavano i bovini.
Giuseppe, come gestite la riproduzione in azienda?
“Possiamo dire di avere due periodi di parto, uno a gennaio/febbraio in cui partoriscono la maggior parte delle capre adulte e uno a giugno, quando partoriscono le novelle e le capre adulte rimaste vuote nella stagione della monta precedente.
Le novelle partoriscono a giugno perché le destiniamo alla riproduzione all’anno di età, in modo tale da avere i parti a inizio estate e avere a disposizione i capretti per le innumerevoli sagre di paese che si svolgono qui da noi nel periodo estivo.
Una volta nati i capretti somministriamo il colostro pastorizzato (60°C per 60 minuti); un pasto a volontà per i maschi e due pasti a volontà per le femmine; se non abbiamo abbastanza colostro, dato che spesso le Nubiane hanno parti trigemini, utilizziamo il colostro artificiale.
Dopo la colostratura i capretti vengono messi subito sotto la lupa e svezzati dopo circa 60-65 giorni.
Ci tengo a dire che fin da subito mettiamo a disposizione mangime starter, paglia di frumento e fieno di graminacee”.
Le capre in lattazione, le rimonte e i becchi vengono alimentati con l’unifeed, preparato tutti i giorni e distribuito due volte al giorno.
La razione è così composta da:
1 kg fasciato di frumento tenero Ludwig
1 kg fasciato di graminacee (orzo, avena, frumento tenero)
0.5 kg fasciato di erba medica 100 g paglia
1 kg mix di materie prime (700 g mais tritato, 150 g orzo schiacciato, 150 g polpe di bietola)
400 g soia
10 g integratori
30 g maltodestrine (dal 4° mese di gravidanza fino al 5° mese di lattazione)
300 g di un mangime molto ricco di melasso in sala di mungitura (150 g mattina + 150 g la sera).
La razione varia invece durante l’asciutta, quando le capre vengono alimentate con: fasciati, paglia e una piccola quantità di soia e mais.
Tutti i foraggi fasciati vengono autoprodotti nei 50 ha aziendali.
Come mai la decisione di produrre solo fasciati?
“Per me i fasciati sono il futuro. Qui da noi, come un po’ ovunque, le stagioni sono ormai molto variabili, io voglio garantire un prodotto di qualità ai miei animali ma per farlo sono legato alle condizioni climatiche.
Se dovessi optare per la fienagione, avrei bisogno di finestre ampie di bel tempo, nel momento in cui la pianta è matura al punto giusto. Questo nella realtà non accade quasi mai e spesso si va a tagliare fieni ormai vecchi. Fasciando riesco ad anticipare la stagione di taglio (prodotto di maggior qualità) e non sono così vincolato alle condizioni climatiche perché in massimo due giorni riesco ad avere il prodotto pronto da stoccare”.
A livello sanitario viene prevista la sverminazione delle caprette e delle capre adulte almeno una volta all’anno, oltre ai vaccini per la mastite e la clostridiosi.
Questi trattamenti sono stati indicati dal veterinario perché le capre vengono lasciate pascolare nei mesi caldi 4-5 ore al giorno, non tanto per fini di alimentazione ma per migliorare il benessere animale.
I fratelli Curto ad oggi, su una lattazione di 9-10 mesi, producono in media 3l/capo/giorno con picchi del 7-8% di grasso e 5-6% di proteine.
Il latte viene venduto tutto ad un caseificio della zona che lo trasforma soprattutto in formaggi freschi o molli.
Giuseppe… che progetti hai per il futuro?
“Fino ad oggi posso dire, nonostante le difficoltà e le delusioni che a volte capitano, di essere soddisfatto e orgoglioso di quello che abbiamo fatto. A breve modificheremo la sala di mungitura e la trasformeremo in una 24 poste ma il sogno nel cassetto è quello di avviare il caseificio aziendale per trasformare il nostro latte”.
Parlare con Giuseppe è stato davvero interessante, prima di tutto perché non ci capita spesso di intervistare allevatori del sud Italia, ma soprattutto perché ci ha descritto con passione e sincerità la sua azienda e ci ha trasmesso l’impegno che ogni giorno mette nel migliorare la sua attività.
Ancora una volta possiamo dire che il confronto, il dialogo e la voglia di aprirsi siano il miglior modo per conoscere e apprezzare le piccole o grandi aziende presenti nel nostro territorio.
Grazie a Giuseppe e alla sua famiglia per averci raccontato la loro storia, con una promessa… vi verremo sicuramente a trovare!