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Azienda Agricola Artemisia (BG)

I sogni hanno sempre poteri magici e la storia di oggi può confermarlo!!

Nelle scorse settimane siamo passati a trovare Luca e Adriana, due veterinari che per molti anni hanno lavorato in una multinazionale farmaceutica. Il loro desiderio di cambiare vita li ha portati ad allevare capre da latte, prima in una stalla in affitto, poi da aprile di quest’anno in una bellissima stalla nuova… seguiteci che ve la raccontiamo!

Ci troviamo a Spirano (BG), nella pianura bergamasca, appena fuori dal paese dove in mezzo alla campagna sorge una moderna e ampia struttura in legno; è l’Azienda Agricola Artemisia che alleva circa 600 capre di varie razze: Camosciata, Saanen e alcune meticce.

Adriana, ci vuoi descrivere la struttura della vostra stalla?

“Abbiamo voluto costruire una stalla ispirandoci a quello che fanno in Olanda, ampi spazi, grande luminosità e capretteria separata per garantire il massimo benessere ai nostri animali. La luminosità è garantita dalle finestre disposte lungo tutti gli 88 metri della stalla e dal cupolino luminoso, oltre ad un impianto di luci adeguato per la destagionalizzazione e alla presenza di luci rosse che accendiamo durante la notte per garantire maggiore tranquillità e riposo agli animali. Abbiamo deciso di montare anche 15 destratificatori, per generare sempre movimento dell’aria, utile all’asciugatura della lettiera e ad abbassare le temperature durante il periodo estivo. I destratificatori funzionano in automatico basandosi sul THI (un indice ambientale della stalla), ma possiamo regolarli anche noi manualmente. Un’altra attenzione che abbiamo voluto per i nostri animali sono gli abbeveratoi con acqua sui 20°C, così da invogliare le capre a bere acqua anche nei periodi freddi. Lateralmente alla stalla principale troviamo la capretteria, dove alleviamo le rimonte. Abbiamo voluto farla separata per creare un “ambiente stalla” dedicato esclusivamente a loro, da quando vengono allattate con la lupa, fino al momento delle monte e i primi parti. Durante i primissimi giorni di vita, i capretti vengono tenuti in una stanza separata con un’attenzione massima verso i parametri ambientali e la pulizia. Crediamo infatti che questo sia fondamentale per ridurre al minimo la mortalità dei capretti”.

Attualmente in lattazione sono presenti 405 animali, quest’anno gestiti con la riproduzione in stagione attraverso la monta naturale e circa metà del gregge lasciato in lattazione lunga.

Adriana “Non asciughiamo le capre, perché dopo varie ricerche bibliografiche e con l’esperienza che ci siamo fatti sul campo, abbiamo notato che in questo modo evitiamo uno stress agli animali, limitando dismetabolie e problemi al parto. Tre settimane prima del parto, le capre tendono comunque ad asciugare da sole, cioè tendono in modo naturale a diminuire la quantità di latte prodotto. In questo modo ovviamente non abbiamo colostro da tutte le mamme ma siamo organizzati con una nostra banca del colostro e, dato che separiamo i capretti appena dopo la nascita, non ci interessa che tutte le capre producano il colostro. Siamo invece molto interessati alla qualità del colostro che somministriamo e prima di congelarlo ne misuriamo la qualità con il rifrattometro”.

Luca come mai avete deciso di praticare la lattazione lunga?

“Non è necessario far partorire ogni anno tutti gli animali, sia perché il parto è uno stress, sia perché il capretto oggi non ha un gran valore di mercato, ma soprattutto perché in questo modo pur tenendo una sola stagione riproduttiva abbiamo latte tutto l’anno”.

Gli animali vengono alimentati con una razione costituita da 1,5kg di fieno di erba medica disidratata, 1 kg di fieno di prato stabile e in mungitura con 1,1kg di mangime (suddiviso mattina e sera). Le tramogge di mangime presenti in sala di mungitura vengono riempite in modo automatico grazie a delle coclee collegate a un silos esterno. Quando il sistema si accorge che la tramoggia è vuota fa partire il carico di mangime.
La sala di mungitura è una DeLaval da 24 poste con 24 stacchi automatici a flusso, riconoscimento elettronico degli animali e misuratore sul singolo capo della quantità di latte prodotto. Ha inoltre un’impostazione che permette a fine mungitura di svuotare completamente l’impianto di latte, dirigendo tutti i residui verso il frigo da 80q.li.
Alle spalle della sala di mungitura si trova invece una sala d’attesa per circa 300 animali, con la superficie non a cemento ma ricoperta di una lettiera di truciolato molto assorbente che permette agli animali di entrare in sala di mungitura molto puliti.

Adriana e Luca cosa avete in programma per il futuro?

“Abbiamo superato infinite difficoltà, soprattutto dal punto di vista burocratico, ma adesso poterla vivere tutti i giorni è qualcosa che ti rende orgoglioso. Purtroppo il periodo non è dei migliori, i costi delle materie prime sono schizzati alle stelle, i costi energetici sono fuori controllo e il latte non segue questo esponenziale trend di crescita. Far quadrare tutto non è semplice, ma andiamo avanti. Abbiamo già in programma di costruire i paddock esterni, la stalla per i maschi e acquistare un macchinario che ci velocizzi la distribuzione del foraggio. Di lavoro c’è né ancora tanto da fare, noi teniamo duro e speriamo che questo momento passi alla svelta!”.

Complimenti ad Adriana e Luca per quello che sono riusciti a realizzare e per l’attenzione massima che hanno per il benessere delle loro capre!